L’immagine di Siena nelle tavolette di Biccherna del periodo repubblicano (Parte XV)
Nella tavola è rappresentata una piazza di Siena circondata da alti edifici merlati e con finestre a bifora, sullo sfondo una via.
Nella tavola è rappresentata una piazza di Siena circondata da alti edifici merlati e con finestre a bifora, sullo sfondo una via.
Sia la Biccherna, sia la Gabella del Comune di Siena hanno dedicato nel 1552, pressoché in contemporanea, una tavola dipinta alla distruzione della fortezza spagnola o imperiale che dire si voglia.
Questa opera, a differenza delle maggior parte delle altre presentate in questa piccola rassegna, non è conservata all’Archivio di Stato di Siena, ma in Inghilterra, a Chatsworth.
Questa copertina lignea dipinta costituiva un tempo il piatto anteriore del registro relativo agli anni 1443-1509, appartenente alla serie “Inventari di palazzo” dell’archivio del Concistoro.
Il pittore Giovanni di Lorenzo ha realizzato questa tavoletta che illustra la fase finale della battaglia di Camollia del 25 luglio 152.
Una porta merlata della città marcata da due Balzane del Comune di Siena e uno scorcio delle mura rosate e merlate con dietro alcune torri.
La raffigurazione è dedicata all’accoglienza di un sovrano, probabilmente Sigismondo di Lussemburgo, omaggiato nel suo ingresso a Siena.
Presento insieme tre tavolette, due appartenenti all’ufficio della Gabella e la terza a quello della Biccherna, realizzate in un lasso di tempo che va 1487 al 1489.
Don Giglio, monaco di San Galgano, camarlengo della Gabella di Siena, prega davanti alla grotta della Natività di Gesù.
Nella parte superiore della tavoletta appartenente all’ufficio della Gabella, datata 1483, è raffigurato un ampio scorcio interno del duomo di Siena nel momento in cui si sta celebrando una solenne cerimonia allo stesso tempo civica e religiosa.
La tavoletta permette di visualizzare l’immagine di una città allora immersa nella campagna che la circondava, quasi ad abbracciarla, in un’armoniosa unione tra centro e periferia.
L’uso di rilegare i registri della Biccherna con copertine dipinte, iniziato attorno alla metà del Duecento.
Questa tavoletta era la copertina di un registro di entrata e uscita del 1451 della Biccherna, l’ufficio finanziario del Comune di Siena.
Il Duomo di Siena è raffigurato con la facciata ben diversa da quella attuale, ma diversa anche dall’aspetto che aveva ormai nel secondo Trecento.
Siena esiste nelle sue mura rosate, nel Duomo e nella Torre del Mangia.
Oggi il girovagare nella provincia di Siena mi ha portata a San Giovanni d’Asso, che da poco fa parte come municipio del Comune di Montalcino.
Nella località di Pacina in val d’Arbia si trova la chiesa matrice intitolata a Santa Maria.
Oggi con un itinerario assai più breve raggiungiamo il duomo di Siena, dedicato a Santa Maria Assunta.
La comunità monastica di Monteoliveto Maggiore venne fondata nel 1313 da San Bernardo Tolomei.
Viaggiamo oggi verso Chiusi, verso la diocesi più antica del territorio senese, come anche le vicende della cattedrale di San Secondiano ci raccontano.