Si tratta di una delle opere di più alto valore artistico fra quelle commissionate nei secoli dalla Biccherna e dalla Gabella, la prima magistratura finanziaria, la seconda fiscale del Comune di Siena. Questo sia per le tavolette conservate nel museo dell’Archivio di Stato di Siena, sia per quelle ‘emigrate’ all’estero.

Attuale ubicazione sconosciuta, Maestro della Pietà Serristori (?), Flagellazione, 1441 gennaio-giugno.   

 

La copertina, che apparteneva prima di essere staccata  al registro della Gabella del primo semestre 1441,  era approdata in circostanze che ignoriamo nella collezione di Franz von Lenbach ed era stata donata al museo di Colonia (Wallraf-Richartz Museum) dalla figlia del collezionista. Il 7 dicembre 2017 è stata venduta all’asta, a Londra da Sotheby’s, per 1,6 milioni di euro, nonostante che il Ministero dei beni culturali l’avesse  reclamata come “bene pubblico italiano”.

In uno spazio volutamente “disarticolato” in tutte le direzioni e “opprimente” nei larghi vuoti (cito da una documentata scheda di Cecilia Alessi,  che ringrazio per avermela inviata in lettura),  si svolge il “dramma sacro” della Flagellazione, segnato dalla violenza degli aguzzini, dal supplizio di Cristo e – aggiungo - dall’angoscia degli spettatori del passato e del presente. La scena è densa di colori e di particolari: l’ampia sala vista in prospettiva di una fuga di stanze verso il fondo dorato,   il pavimento segnato dalle tinte in vivace contrasto, di rosso, nero e bianco, le pareti di color rosa, il soffitto con le ampie volte a crociera,  le  pose plastiche  dei due flagellatori, con il disporsi delle loro vesti dai colori incrociati (uno di faccia, barbuto, con la veste chiara e le calze scure con i peduli, l’altro di schiena, con un copricapo chiaro, la veste scura con la gonnella pieghettata e i calzari a stivaletto chiari);  al centro dell’intera composizione l’immagine del Cristo sofferente,  legato alla colonna, seminudo,  con il torso segnato dalle sferzate.

Nel bordo dorato  della copertina si notano  alcune cadute di colore; la parte inferiore è parzialmente mutila. Gli stemmi e l’iscrizione, seppure sbiadita, ci restituiscono i nomi degli ufficiali in carica nella Gabella nel primo semestre 1441, committenti del dipinto: il camarlengo Filippo di Pietro Del Gorgiera, gli esecutori Niccolò di Griffolo Incontri, Urbano Giovannelli, Antonio di Giacomo Del Golia, Giovanni di Andrea di Cino, lo scrittore Guccio Menghini e il notaio Ambrogio Bonelli (il cui stemma in basso a destra è parzialmente tagliato). I nominativi sono confermati anche dal verbale della loro elezione a tale incarico, riportato nel registro del Consiglio generale, sottola data del  dicembre 1440.    

L’attribuzione dell’opera è controversa: R. Oertel e B. Klesse l’assegnano a Pietro di Giovanni di Ambrogio, E. Ruhmer a un anonimo della cerchia del Sassetta; Enzo Carli allo “squisito collaterale del Sassetta noto col nome esegetico di Maestro dell’Osservanza” (da non identificare, chiarisce lo stesso Carli,  con il giovane Sano di Pietro); Cecilia Alessi all’anonimo autore della Pietà Serristori in collezione Monte dei Paschi e degli affreschi del ciclo della Passione nella compagnia laicale del Beato Patrizi a Monticiano.  Quello che è certo è che la tavola fu presa come esempio, pur con risultati  assai inferiori, da Carlo di Giovanni (notizie dal 1445 al 1458), autore di uno stendardo processionale con la Flagellazione e la Crocifissione, appartenuto alla compagnia laicale del Santissimo Sacramento di Montisi, oggi conservato al Museo diocesano di Pienza. Lo stendardo di Carlo di Giovanni (su cui ho potuto consultare la scheda dell’Alessi) costituisce comunque la replica sommaria, trascurata  e popolareggiante della splendida tavoletta del 1441: l’opprimente e disarticolato spazio diviene nello stendardo  un “fondale dozzinale  e riempito dalle volumetrie dei due boia che sembrano lì arrivati per caso di ritorno da una mattanza”. 

Pienza, Museo diocesano, Carlo di Giovanni (notizie da 1445-1458), Flagellazione (stendardo processionale della compagnia laicale del Santissimo Sacramento a Montisi)