La libertà del viaggio
Viaggiare. Una parola praticamente sconosciuta nell’ormai passato 2020. E direi anche in questo 2021 che è appena cominciato.
Viaggiare. Una parola praticamente sconosciuta nell’ormai passato 2020. E direi anche in questo 2021 che è appena cominciato.
Il microcosmo delle Contrade si è fermato, di fatto, al mese di marzo.
E se un anno di stop fosse invece un’opportunità?
Sono quelle figure umane che potranno essere abilmente sostituiti da tutorial on line?
Mi rivolgo ai contradaioli, quelli che hanno già provato questo senso di vuoto e a tutti gli altri che nei prossimi mesi vivranno le stesse delusioni, so di essere capito.
"Ci vediamo domani mattina in classe" ci dicevamo tra colleghi il 4 marzo, ma la Scuola, così come la conoscevamo, verrà chiusa la stessa sera.
Ho visto una Siena surreale e irreale. Non addormentata, come intona qualche stornello di quelli che tanto rimpiangiamo e che non riecheggeranno nella prossima estate nelle notti delle Feste Titolari.
Da questa lunga quarantena ne uscirò sicuramente diverso. Penso che queste situazioni estreme facciano uscire in ognuno di noi aspetti nascosti del nostro carattere.
Cos’è il tempo? È davvero questa serie infinita di numeri che si rincorrono?
Momenti indimenticabili: viviamoli con il telefono in tasca.