Templari e Gerosolomitani a Poggibonsi e San Gimignano
Gli Ordini Monastico-Militari di cui parleremo in questo approfondimento nacquero subito dopo la prima crociata (1099), quando Gerusalemme era ormai stata riconquistata dai cristiani.
Gli Ordini Monastico-Militari di cui parleremo in questo approfondimento nacquero subito dopo la prima crociata (1099), quando Gerusalemme era ormai stata riconquistata dai cristiani.
Una leggenda tutta senese narra che un semplice “ciabattino” sarebbe stato il fondatore di uno degli ospedali più antichi del mondo: il Santa Maria della Scala.
Nei primi decenni del Quattrocento, la nostra cattedrale era un immenso cantiere, frequentato da molti giovani garzoni, maestranze di ogni genere e personaggi che poi divennero famosi in tutto il mondo.
La località di Montemassi, con il suo omonimo castello nel Comune di Roccastrada (GR), ha una storia importantissima che la legò fin dal primo secolo dopo il Mille a Siena.
Quel palazzo che ancora oggi porta il nome della famiglia Bonsignori e che oggi ospita la Pinacoteca Nazionale, fu la sede di una delle casate più importanti della nostra città.
Abbiamo fin troppo parlato della pestilenza del 1348, ma stavolta vorrei soffermarmi su quali fossero a quei tempi le chiese e i monasteri della nostra città.
La chiesa della quale tratteremo oggi, pur piccole di dimensioni, ha una storia straordinaria ma purtroppo è in completo stato di abbandono.
Vicino al borgo di San Giovanni d’Asso sorge la chiesa di San Pietro in Villore, autentico esempio di stile romanico senese con influenze sicuramente lombarde e francesi.
Le figure di donna con coda di pesce comparvero tra i simboli del medioevo romanico tra il X ed il XIII secolo. È facile incontrarne alcuni esempi nella nostra provincia.
I ruderi dell’antico monastero benedettino oggi conosciuto col toponimo di “conventaccio” testimoniano il suo glorioso passato.
Siena può vantare un Rinascimento davvero precoce, grazie a un’erudizione che aveva legato da subito la nostra città a Roma, anche per contrapposizione alla nemica di sempre, Firenze.
Con questo piccolo approfondimento vorrei far conoscere alcune cose che legano da secoli la città di Siena a quella della lontana Galizia, dove da mille anni si venera San Giacomo il Maggiore.
La storia dei cantanti evirati a Siena.
Questa è la storia di un’importantissima ed antichissima Pieve che ha ormai perso da oltre duecento anni la sua funzione religiosa dopo essere stata traslata nella chiesa di Serravalle, nel Comune di Buonconvento.
Ricostruire la storia di un’antica campana è assai difficile, ma per fortuna questa volta ci sono riuscito. Si tratta di quella grandissima fatta costruire dal rettore del Santa Maria della Scala per la Grancia di Cuna nel 1454.
Ci eravamo lasciati con i tre eroici preti senesi in quel di Corfù, isola greca allora sotto il dominio di Venezia.
Era il 1431 quando il prete di San Pietro ad Ovile di Siena partì per la terza volta per un pellegrinaggio in Terra Santa. Ad accompagnarlo in questa nuova avventura Guasparre di Bartolomeo e Pietro di Niccolò.
Sebbene possa sembrare strano, un filo comune lega alcuni luoghi storici della città di Siena con alcune località della campagna senese poco note.
Molto probabilmente l’origine dei due famosissimi dolci senesi ha una medesima radice.
Una tappa talmente irrinunciabile che anche le guide, sollecitate dai clienti o per loro scelta lavorativa, non lesinano ad accompagnarvi i curiosi visitatori.