Il mese di maggio è tradizionalmente il mese della Vergine Maria. Le prime pratiche devozionali legate a questo mese risalgono al XVI secolo fino ad arrivare alla storia più recente. Paolo VI indica maggio come «il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione. Ed è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia». 

Don Enrico Grassini ci propone un’immagine legata al territorio di Siena, un omaggio alla grande devozione filiale a Maria che la nostra Città e la nostra terra ha sempre espresso.

Oggi preghiamo dinanzi alla venerata immagine della Madonna del Voto, Advocata Senensium (Avvocata dei Senesi).    Poco si sa sulla sua origine: sembrerebbe risalire alla generazione dei tardo duecenteschi senesi (gli autori degli affreschi nella cosiddetta “cripta” della Cattedrale), in particolare a Dietisalvi di Speme, che l’avrebbe dipinta intorno al 1268. È una rappresentazione della Madre di Dio come “Odighitria”, cioè Colei che indica la via: e la via è il Figlio stesso verso il quale Ella rivolge la mano. L’immagine è probabilmente la parte rimanente di un dipinto più ampio. Andò a sostituire la precedente  icona devozionale (la Madonna “dagli occhi grossi”) in quella che fu la cappella della Madonna delle Grazie, oggi non più esistente, addossata alla parete destra della navata centrale. Nel 1661, su commissione del Papa senese Alessandro VII, fu realizzata nel transetto destro del Duomo l’attuale cappella della Madonna del Voto, decorata dalla mano del Bernini, in cui fu posta questa sacra immagine