E’ proprio vero: la primavera è quando la vita si manifesta in ogni cosa, per ogni persona. Non importa l’età. Arriva e porta via, senza fare prigionieri. Sono cose che succedono, come qui si racconta. Da piccoli si credeva ciecamente all’angelo custode. Ma gli angeli esistono? Certo che esistono, sotto forma di persone di cui ci innamoriamo. E poi ci hanno insegnato che proprio gli angeli non hanno da distribuire filosofia, ma amore.  
 
Ma dove mai l'aveva già vista? Già, dove mai l'aveva già incontrata? Si trovava davanti ad un pubblico seduto e ben disposto, ma la sua mente era altrove: Immaginava la notte che taceva immota e rassegnata, come una enorme bestia accovacciata sul mare e sui boschi. Nella verde caligine dell'orizzonte marino la Gorgona errava remota e delusa come un veliero alla deriva, dalla nera foce del Magra uscivano le barche dei pescatori, le vele s'accendevano a una a una nel chiarore lunare. A un tratto in quella casa a picco sul mare, un'ombra trasparente attraversò la stanza. Mise a fuoco la vista e a poco a poco apparve una figura vagamente femminile, che camminava a piedi nudi senza far rumore, senza fare caso alla sua presenza. Alzava i piedi con faticosa lentezza, come un uccello ferito nell'ala, con assorta grazia, quasi camminasse in sogno. Guardò ancora meglio e vide che aveva le ali: due piccole ali trasparenti, d'un vago azzurro, sparse di macchie d'argento quali hanno le foglie dei pioppi nelle mattine d'estate. Quella figura al femminile era un angelo e lui sperò che fosse arrivata per annunziargli l'ora più bella della sua vita, quella di un incontro che avrebbe seminato felicità. La luna sorgeva in quel momento sul mare, s'alzava dall'azzurra spalla dei monti, saliva tacita e bianca nel cielo puro, una luce candida si spandeva nell'aria immota e fredda. L'Angelo si era fermato davanti alla finestra, la fronte appoggiata ai vetri. Poi s'avvicinò al divano e vi si distese con la guancia sulla mano aperta, in atto di dormire. Le sue ali respiravano con ritmo lento e uguale. "Quando ti sveglierai e deciderai di andar via, non mi lasciar solo, Angelo folgorante di bellezza, portami via, non mi lasciar vivo in questa stanza!" Un dorato riflesso illuminò la stanza, l'Angelo era adesso in piedi alla finestra, aveva il profilo di qualcuno già visto, familiare. Così disparve, svanendo nell'aria tersa, e lui restò con l'immemore sorriso che i morti ci recano in dono quando risorgono alla vita. Intanto la conferenza era finita e lui avviandosi sonnambulo verso le luci della strada si ricordò, convincendosi compiaciuto, che quell'angelo avesse già ispirato qualcun altro, precisamente Simone Martini per la sua Annunciazione. Ecco svelato il mistero di quello che aveva visto, l'angelo appena atterrato, quel viso colmo di una luce di acqua e di cielo.
 
Anche un uomo può essere il custode del proprio angelo: la sua donna.