Un caffè con Massimo

Prima o poi una sceneggiatura sullo scultore Patrizio Fracassi andrà scritta. Ma non sulla sua arte, non sulla sua innovativa creatività. Ma sulla sua vita.

È il mese dove il giorno resiste ad oltranza prima di morire. Il mese dei ricordi più offuscati, lenti.

Il babbo e la mamma si erano incontrati ai Tigli, ai balli estivi degli anni cinquanta, sotto gli alberi della Lizza, dove nascoste fino alla cintura dalle siepi d'edera, passeggiavano orgogliose sui viali le belle senesi, con i vestiti stretti in vita e le scarpe bianche dai tacchi alti.

E sognavo di trovarmi con lei su un palcoscenico. Una luce spietata sopra le nostre teste e una musica da cantare assieme. 

Diciamo allora che l’argomento in questo caso dell’immancabile “ti ricordi?” è la musica, o meglio, la musica dal vivo che in questa città ha notevoli tradizioni.