Il mese di maggio è tradizionalmente il mese della Vergine Maria. Le prime pratiche devozionali legate a questo mese risalgono al XVI secolo fino ad arrivare alla storia più recente. Paolo VI indica maggio come «il mese in cui, nei templi e fra le pareti domestiche, più fervido e più affettuoso dal cuore dei cristiani sale a Maria l’omaggio della loro preghiera e della loro venerazione. Ed è anche il mese nel quale più larghi e abbondanti dal suo trono affluiscono a noi i doni della divina misericordia». 

Don Enrico Grassini ci propone un’immagine legata al territorio di Siena, un omaggio alla grande devozione filiale a Maria che la nostra Città e la nostra terra ha sempre espresso.

L'immagine della Madonna di Romituzzo, assai venerata dal popolo poggibonsese, è un lembo di un affresco di scuola senese, databile tra la fine del '300 e gli inizi del'400. Numerosi restauri e ridipinture successive hanno reso pressoché illeggibile l'originale, ma si può ancora oggi apprezzare la buona fattura.
Il nome con il quale è venerata l'immagine si deve ad un probabile insediamento eremitico nella zona, posta sulla Cassia poco a meridione del centro storico di Poggibonsi, in direzione di Siena, che risalirebbe ai primi del sec. XIV. Gli eremiti (o romiti), probabilmente un insediamento femminile, dettero origine alla denominazione del "Romituzzo". Il terreno era di proprietà della famiglia Adimari, che prima edificò un'edicola per custodire la Madonna, poi un tempietto circondato da un ampio portico; quest'ultima struttura, della seconda metà del sec. XV è ancora oggi visibile nelle forme interne dell'altare che richiamano il '400 fiorentino.
Inizialmente la Madonna era venerata col titolo di "Madonna delle nevi" e la sua festa era celebrata il 5 agosto, memoria della dedicazione della basilica romana di S. Maria Maggiore. Nel sec. XVI i prodigi attestati accrebbero consistentemente la devozione, e proprio in memoria di queste grazie ricevute la festa fu spostata alla prima domenica di Maggio, dove tutt'oggi è collocata.
A testimonianza della devozione secolare dei poggibonsesi verso la sacra immagine mariana, sulle pareti interne del santuario sono esposti ancora oggi ben 5125 ex voto anatomici, realizzati in cartapesta dalle storiche cartiere della vicina Colle di Val d'Elsa: si tratta di mani, piedi, gambe, braccia, busti o figure intere di adulti o bambini in fasce, che rappresentano le parti colpite dal male che sarebbero state risanate per grazia ricevuta.
La festa della Madonna di Romituzzo si colloca solitamente pochi giorni dopo la festa patronale di Poggibonsi, San Lucchese, che si celebra il 28 aprile. La tradizione popolare vuole che "le polveri delle due feste non si mescolino", ossia a memoria d'uomo non vi è stata un'annata in cui fra le due feste non sia piovuto. Un evento probabilmente legato all'alta piovosità del periodo, ma che dal popolo viene sempre accolto come segno di buon auspicio per la laboriosa terra poggibonsese.