Molti libri sono stati scritti sui fantini del Palio di Siena, sempre visti come mercenari che difendono i colori della Contrada che li ha assoldati, visti a volte come traditori, a volte avventurieri, a volte "teste calde".

Questo invece è un libro unico.

Luigi Bruschelli, a colori e in bianco e nero, visto attraverso l'obiettivo di Mauro Agnesoni e Luciana Petti, che lo hanno seguito durante un suo anno di lavoro con i cavalli.

Un Gigi diverso, un Gigi che va al di là del fantino del Palio, raccontato nel suo quotidiano di lavoratore sincero, instancabile e appassionato.

"Trecciolino" diventa un uomo, e non solo un professionista, in questi scatti vividi e ricchi di particolari: il lavoro con i cavalli, fatto di gesti affettuosi, sguardi complici e uno smisurato affetto verso i suoi animali che in realtà diventano suoi amici e colleghi di lavoro. Luigi, in queste foto, diventa maestro di scuderia, si mostra umanamente in quello che ai più sembra difficile, ma che lui rende facile.

Come Luigi stesso dice: "sono momenti intimi, a me cari che voglio condividere con chi avrà la pazienza e l’interesse di leggere e di sfogliare." E merita di essere sfogliato questo libro personale in cui il fantino, apparentemente burbero e chiuso, si apre ai nostri occhi solare e sorridente, in momenti familiari particolari e a noi sconosciuti.

Il dominatore della Piazza non vuole diventare uno scrittore, non vuole cambiare mestiere, ma farsi vedere per com'è: attaccato alla sua famiglia, ai suoi luoghi del cuore, ai suoi cavalli con cui ogni giorno si allena nelle nostre suggestive campagne. Una routine costante di cui non si stanca  mai e alla quale, come lui stesso dice: "non potrei rinunciare per nessuna ragione al mondo".

Diamo quindi uno sguardo attento a questo diario in cui compare l’essenza della sua giornata vissuta in gran parte in compagnia dei cavalli, di tanti cavalli, di ogni età, dai puledri a quelli in pensione, che hanno compiuto con lui un cammino lungo e molto spesso glorioso.