Le regole della spesa sono totalmente cambiate.

In tempi di grassa ci andava chi aveva tempo, ora il candidato deve passare una selezione e rispondere a determinati requisiti. Per esempio deve essere veloce, il che in genere esclude gli uomini che – spiazzati, con la lista della spesa in mano – rischiano di venire cazziati dalla voce fuori campo “si prega di accelerare i tempi per permettere a tutti di entrare nell’esercizio”. L’epoca in cui potevano chiedere in aiuto la telefonata da casa e, davanti alla muraglia degli assorbenti gridare “ma viola come?!”, è finita. Si deve pedalare. Dunque, se ancora vedete uomini tra le corsie delle Grondaie, significa che hanno subito un addestramento cronometrato tipo SWAT, oppure che sono Uomini col Marsupio.

L’uomo col marsupio è il Maschio Alfa de noantri. Si è formato negli anni Ottanta, ma ha acquisito lo status negli anni Novanta. Diplomato col massimo dei voti al Bandini, è entrato sul posto di lavoro facendo una carriera di tutto rispetto, una carriera che gli ha fatto guadagnare il marsupio. Il marsupio era l’attributo iconografico del nostro, che oggi sostituisce con bicicletta al carbonio o ammennicoli di ultima generazione, quasi sempre per il cellulare. Il marsupio lo brandiva nelle gite fuori porta e nelle vacanze, dentro c’era tutto: biglietti, guida, indirizzi utili. L’uomo col marsupio sa di sapere e guida il gregge senza paura. A casa ha una moglie passivo-aggressiva, oggi devastata perché non può eludere la sorveglianza coniugale andando a lavorare, e un paio di figlioli: uno normale e dunque, per lui, molto deludente e un altro sicuro, deciso, l’erede del marsupio. La pandemia è il parco-giochi dell’uomo con marsupio, tra gli scaffali si muove sicuro e compatisce quei disgraziati con la lista in mano che si fermano a guardare i cartelli con le indicazioni all’inizio dei corridoi per trovare la maionese.

Per tutti, comunque, la spesa è diventata un’esperienza drammatica: oltre a ricordarsi di prendere tutto – perché con la fila che ho fatto, col cazzo che mi ci rivedono prima di 10 giorni (non è mai vero, perché dopo quattro giorni la roba è finita e si comincia a raschiare il fondo del barile) – ci si deve ricordare di non toccarsi il viso, grattarsi il naso, ma soprattutto di girare alla larga dalle vecchine d’esperienza che fondano la loro raccolta di prodotti sul tagliafuori.
Il tagliafuori, per chi non avesse giocato a pallacanestro, è una tecnica base che si realizza frapponendosi con il proprio corpo tra il canestro e l’avversario per impedirgli di prendere la palla, tecnica che – in mancanza del mercato settimanale in Fortezza – le nostre mettono in atto al supermercato.

Si torna dalla spesa a un’ora indecorosa, sudati fradici, con la mascherina appicciata nel muso e il bello deve ancora venire. Sì, perché la televisione ci ha spiegato che questo troiaio, detto anche Covid19, rimane sulla plastica tipo 3 giorni e sulla carta qualche ora (lo so, qualcuno ha sentito che sulla carta ci rimane 20 anni e sulla plastica un’era geologica…scrivete alla Redazione di Noi- Frammenti di Siena per lamentarvi della fake news che sto mettendo in giro, capirai, saranno felici di rispondervi…).

Dunque, scesi di macchina, si viene accolti a casa dai RIS di Parma.
I familiari che non sono andati a fare la spesa, infatti, si sono organizzati per la disinfezione dei prodotti, alcool e carta alla mano.
Le più preparate, sotto questo punto di vista, sono le famiglie che contano tra i loro membri almeno un germofobico/a. Beati i parenti dei germofobi, perché di essi è il regno dei cieli. Hanno passato una vita a farci togliere le scarpe, a intimarci di lavarci le mani. Esagerati. Patologici. “Ci so' i germi!”. Hanno riscosso in cambio alzate di spalle, rotazioni di pupille, scambi di occhiate: “ora me le lavo, smetti di berciare”. Ora hanno ragione! Ora hanno ragione e da che sanno di avere ragione si muovono in casa con la posata sicurezza di Burioni. Ce lo avevano detto, ce lo avevano detto e per le famiglie dei germofobici mai più niente tornerà come prima. Insieme a el matriarcado, per loro, è empiezzata la dittatura del Napisan.