“Come può uno scoglio arginare il mare…” cantava Lucio Battisti anni fa. La canzone si intitola “Io vorrei... non vorrei... ma se vuoi” e, casualmente, ho avuto modo di ascoltarla di recente in auto e mi ha colpito proprio la frase riferita allo scoglio e al mare.

Ecco. In questo momento il genere umano è un qualcosa che non riesce a bloccare un oceano in tempesta. La situazione del Covid, a oggi, non vede un’immediata fine e, dopo ormai dieci mesi, siamo tutti, oltre che impauriti, deconcentrati e senza motivazioni. Il primo numero di NOI sarebbe dovuto uscire a marzo, il mese dell’inizio della pandemia, che lo ha fatto forzatamente slittare nelle edicole a maggio. A inizio estate sembrava che pian piano potessimo vedere la luce in fondo al tunnel. Si trattava invece di un fiammifero che alla prima ondata si è spento e, purtroppo, a ottobre di nuovo lockdown, con zone gialle, arancioni, rosse e una serie di restrizioni e limitazioni per contenere una nuova epidemia che di fatto poi si è ripresentata. La redazione di NOI ha, dopo un primo momento di smarrimento, riaffilato le armi ed è riuscita a realizzare il numero tre. Questo che leggete è il quattro, l’ultimo dell’anno 2020, e non potevamo che dedicare la copertina a una donna, professione infermiera nel reparto Covid del nostro policlinico Santa Maria alle Scotte. Si chiama Arianna Livi, giovanissima in prima linea insieme a tanti colleghi che ci racconta le esperienze che vivono quotidianamente nell’assistere e salvare vite umane. Non so se siano angeli o meno come nel tempo sono stati definiti gli operatori sanitari. Sono però certo che senza di loro il cielo è sicuramente meno azzurro.

Questo magazine arriva così, con molta fatica, a dodici mesi di vita - quattro uscite - e vi garantisco che non è affatto semplice realizzare un giornale senza contributi alcuni, ma solo ed esclusivamente con il reperimento della pubblicità. Una scelta questa che ha reso Extempora libera di poter pubblicare ciò che le sembra opportuno, senza censure. Colgo l’occasione per ringraziare le aziende e gli imprenditori che ci hanno dato fiducia sin dall’inizio investendo nelle nostre pagine.

Che il prossimo anno sia semplicemente un anno normale.

Questo è il mio augurio. Felicità.