Un tavolo da disegno, un tecnigrafo sporco di azzurro e uno sgabello. Era la mia postazione nell’aula di architettura dell’Istituto d’Arte in via della Sapienza. Infinite ore passate a pensare, progettare e a decollare con la fantasia da quella seduta ormai vecchia e oscillante. Ogni volta che ci ripenso, mi emoziono. Perché mi piacciono i giardini colmi di fiori, il verde intenso dell’edera rampicante, il silenzio della città? Perché il colore azzurro è il colore prevalente tra i miei oggetti? Perché a scuola mi sono sempre dondolato sullo sgabello? È l’imprinting. Quel fascio di emozioni che cavalca l’anima indissolubilmente. Le prime volte lasciano un’orma in tutti noi.

Proprio intorno a questo passaggio abbiamo costruito molte delle pagine di questo nuovo numero di NOI nel quale vorrei che vi tuffaste di testa, con la promessa che ne uscirete più ricchi e felici. Avrete modo di conoscere Guido Franchi, un cavaliere dal futuro sicuramente importante. Leggerete della sensibilità artistica di Claudia Nerozzi e di Massimo Reale, un personaggio a 360° nato a Firenze ma ormai senese a tutti gli effetti. Maurizio Bianchini ci svela il micro mondo della Banda Città del Palio. A proposito della nostra Festa, troverete le variazioni al regolamento del Palio, già operative a partire dalla prossima Carriera. Senio Sensi affronta un argomento di attualità, la giustizia paliesca, con riferimenti precisi e fatti accaduti nel passato. Enrico Grassini fa per NOI un viaggio nel rapporto tra i giovani e le Contrade, da sempre un importante motore sociale della nostra città. Le emozioni e le sensazioni le suscitano senza dubbio le fotografie, attimi immortalati per essere rivissuti: Gigi Lusini ci accompagna nel suo percorso di vita. Siena ha molte risorse, tra cui il vino, quindi abbiamo la storia di copertina proprio su questa meraviglia che produce la nostra terra. Giulia Zingarelli ha deciso così di raccontarci la sua storia, la sua vita divisa tra vigne e viaggi senza però privarsi dell’amore per gli animali, soprattutto i cavalli e il suo inseparabile cane: si chiama Galileo come un suo vino.

Togliamo l’àncora e iniziamo questo viaggio grazie al vento che spinge le nostre e vostre vele. Un vento di passione, di entusiasmo e soprattutto di intenso lavoro che mi auguro verrà ripagato da voi che ci leggete e ci date la forza di andare sempre più avanti.

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